Sul divano, vicino al camino

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Tralascio la descrizione della giornata odierna, perchè non mi pare il caso di raccontare di come diavolo mi sono svegliato io, il mio corpo, il mio stomaco e la mia mente (quattro entità totalmente dissociate oggi).

Robe che mi fan venire in mente uno dei tre propositi del nuovo anno, già dimenticato dopo 28 giorni.

Però oggi nell’agonia generale mi sono sparato, sul divano vicino al camino, un bel film (L’ultimo samurai).

Storia hollywoodiana di una prigionia in un villaggio di samurai, nel tardo 1800.

Prima di tutto, mi piacerebbe sapere quante cose sono vere e quante romanzate. Pare che sia tratta da una storia vera, ma certe cose puzzano di “film”.
A parte quello, la descrizione dello spirito samurai è affascinante.

Da Wikipedia:
La parola giapponese samurai deriva da un verbo, saburau, che significa servire o tenersi a lato ed indica un guerriero del Giappone feudale. Un termine più appropriato sarebbe bushi (letteralmente: guerriero), che risale all’epoca Edo.

Più che guerrieri cmq, io li definirei “Studiosi della guerra”.
Gente che fa dell’onore e del rispetto per il nemico una ragione di vita, che vedono nel combattimento non una occasione per umiliare l’avversario, ma un modo per perfezionare l’arte della guerra.
Rifiutano le armi moderne (nel 1800 c’erano fucili, pistole, e le prime mitragliatrici), rispettano la tradizione.

E in un periodo in cui le guerre vengono combattute con le famosissime “armi intelligenti” guidate da “generali imbecilli”, in cui i signori della guerra stanno davanti a una pulsantiera con scritto Iraq, Corea, Iran, Pakistan, etc etc, pulsantini colorati che lanciano le armi intelligenti sul bersaglio, in cui le persone che decidono il destino del mondo guerreggiando a destra e a manca non ha manco fatto il servizio di leva (manco io l’ho fatto, ma mica sono il presidente degli stati uniti), vedere storie di Guerrieri (notare la maiuscola) come questa mi lascia un pò interdetto.

Come sono cambiati i tempi.
Siamo in tempi diversi (Siamo anche passati da due guerre mondiali costellate da eventi raccapriccianti).
Stiamo parlando di tradizioni culturali diverse (in america sterminavano gli indiani mentre i samurai accoglievano il nemico nel loro villaggio).
Però mi piacerebbe proprio vedere i generali americani sul campo, a sporcarsi col sangue e con la terra, davanti al nemico.
A vivere la guerra.
A vedere cosa stanno facendo passare ai propri militari.
E per vedere il rispetto del nemico dove lo mettono (visto cosa facevano nelle prigioni di bagdad…..)

Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana,
ma riguardo l’universo ho ancora dei dubbi.

Albert Einstein

5 pensieri su “Sul divano, vicino al camino

  1. sturdast

    Dopo 28 giorni tu hai una CASA COL CAMINO e sei senza fegato, e completamente sconnesso dal tuo corpo, di fronte a un FILM.
    Io nn ho il CAMINO, mi son guardata un FILM lo stesso, e ho ancora il mio fegato. Stomaco e cervello annessi.
    Come la mettiamo?

    gne gne gne

  2. sarbyn

    La differenza è che io domani torno normale, con cervello e corpo connessi, te domani rimani uguale ad oggi (con cervello e corpo connessi male) :-D
    (Oh ma te le tiri dietro cmq….)

  3. Ilfolletto

    Non ho visto L’Ultimo Samurai, ma adoro Kurosawa, ti consiglio quindi:
    – La Sfida Del Samurai(e vediamo se riconosci quale regista italiano di spaghetti western, e in quale film, lo ha “rifatto”)
    – Rashomon (stupendo)
    – Ran (fantastico)

    ma ne ha fatti tanti altri che ancora non vedo, uff

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