Genere: racconti sinergici senza scopo apparente
Ieri a Cadorna ho depredato il JukeBox letterario (quei cosi con dei libricini da leggere in metropolitana in base alle fermate che uno deve fare), e tra gli altri ho preso anche questo libretto. Trattasi di una raccolta di 15 brevi storie ambientate su un ascensone, con morale finale. Il tutto per 8 fermate di metro.
- Una breve storia pulp avvenuta in ascensore
- Una breve storia d'amore avvenuta in ascensore
- Una breve storia del terrore avvenuta in ascensore
- Una breve storia di vita vissuta avvenuta in ascensore
- Una breve storia surreale avvenuta in ascensore
- Una breve storia pignola avvenuta in ascensore
- Una breve storia a sfondo letterario avvenuta in ascensore
- Una breve storia a parole difficili avvenuta in ascensore
- La più breve storia mai avvenuta in ascensore
- Una breve storia fantascientifica avvenuta in ascensore
- Una breve storia enigmistica avvenuta in ascensore
- Una breve storia leggendaria avvenuta in ascensore
- Una breve storia erotica avvenuta in ascensore
- Una breve storia ermetica avvenuta in ascensore
- Una breve storia psichiatrica avvenuta in ascensore
- Morale finale
Me lo sono letto ieri sera prima di dormire (ieri mattina in metro facevo fatica a stare in piedi dal sonno, figurarsi leggere qualcosa in equilibrio per non cadere addosso alla gente). E ho scoperto delle grandissime perle
Ad esempio, il racconto numero otto (adattissimo per trovare nuovi vocaboli per insultare qualcuno):
Due letterati rivali da lungo tempo si incontrano nell'ascensore dell'università:
"A che piano va, balogio manichino d'insulsa conoscenza?"
"Al terzo, ridicola farragine di vano sapere"
"Sa che lei non è altro che un querulo sottoprodotto dell'italica accademia?"
"E lei un laido ammasso di buassaggine scevro di qualsiasi pudicizia"
"Taccia, nembifero ciarlatore d'invereconda attitutine!" "Non si permetta di darmi pesanza coartandomi in un angolo" "Non volpeggi con me: è lei che si dimena con fare coattivo"
"Falso serafico, guerrafondaio represso… per fortuna devo scendere"
"Meglio così, ignominioso balocco azzimato"
Salutatisi così sgarbatamente, si diressero nei rispettivi studi a consultare un vocabolario, per non sfigurare al prossimo incontro.
Oppure la più breve storia:
"Fa caldo oggi eh?"
"No."
O la storia d'ammmmore:
Finalmente poteva stare sull'ascensore da solo con lei! Aveva fatto una corsa per infilarsi tra le porte che si stavano già chiudendo, rischiando di farsi schiacciare una mano, ma ora finalmente era da solo insieme a lei. L'aveva osservata tante volte, sapeva che sarebbe arrivata al quinto piano. Cinque piano per provarci con lei.
Al primo piano le aveva fatto uno sguardo ammiccante.
Al secondo piano aveva stabilito un leggero contatto con la sua mano.
Al terzo piano le aveva sfoggiato un sorriso da playboy.
Al quarto piano aveva cominciato a fissarla con ardore.
Al quinto piano si era preso un sonoro schiaffone.
Pessima idea chiederle una sveltina.
La morale finale però non ve la dico: ha un senso troppo profondo e importante per la vita di tutti noi. E me la tengo per me!
Un sentito grazie all'autore di tutto ciò, Simone Maurilli
ma davvero uno dei due letterati chiede all’altro di vomitare?
O hai sbagliato a scrivere?
Davvero gli dice Traccia e non taccia
Sarebbe bello.
Cazz ho sbagliato a scrivere
Però era bello l’invito a tracciare sull’ascensore
Ahahah sembrano fantastici, li voglio =D
Grazie per i bei commenti al mio testo… sono l’autore
Scrivo con immenso e imperdonabile ritardo perché non ero mai capitato su questo blog prima, buon proseguimento e grazie ancora!
Maddai!
Io sto juke box non l’ho mai visto!!!
Ema, hai una missione: portarmi tutti i libricini che vedi e che riesci ad arraffare. Me lo devi! Ti ho donato il tubo magico, ricordatelo!
sei un grande !!
Cavolo! Grazie a te per avermi regalato il viaggio in metropolitana più divertente mai fatto

Fico…la potenza di internet
Stacey in giro dovrei avere dei vecchi volumi del juke box, forse anche quello dell’ascensore (che avevo tenuto da parte, assieme a un altro che mi era piaciuto e che mi sono segnato, ovvero Fiesta, di Mina Velthceva).
Dai domani cerco nel maciame che ho nella cripta e ti faccio vedere
PS: dal tubo escono di quelle cose….mio dio
Ma dove sono sti diamine di juke box in metropolitana? Così quando vado a milano ne raccatto qualcuno.
Dai, recupera e passa.
PS: spero che tu non riempia il tubo con sostanze strane…si rovinerebbe, lo sai
W il mio disordine cronico.
Ne ho trovati 12
Va che si chiamano tutti quanti Pietro….soprattutto Fiesta e questo dell’ascensore
Dico solo una cosa:
INGRATO!!!!
Visto?
La gente non mi capisce, e questa ne è la lampante prova
GRAZIE ancora a tutti! è vero, anche quello di Mina era bello, ma il mio preferito (del mio anno, cioè 2006) era BRIVIDI. Anche quest’anno ce n’erano di molto belli, ma quelli dell’anno prima per me hanno un fascino particolare: ho conosciuto di persona tutti gli autori!
Mi permettete un piccolo spazio pubblicitario? Ho scritto anche un romanzo, sempre umoristico, che potete comprare su http://www.controilrebianco.it (contro il re bianco è il titolo del romanzo…)
Ciao a tutti e un ennesimo grazie per i commenti positivi!
Mitico! E’ pure scontato!
Brividi? Eccolo, me lo leggo ora prima di andare a dormire, ora non me lo ricordo

Figurati per lo spazio pubblicitario. Tenendo conto della tiratura di questo blog, mi devi circa 20 euro per la pubblicità che ti “offro”
Ti farò avere le coordinate bancarie dai miei avvocati…cmq ancora complimenti.