Imprese epiche

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Ieri ho finito di scaricare un divx dal titolo inequivocabile:

“Mondiali 2006 Tutti i gol e le introduzioni epiche di caressa e bergomi” (o simile, cmq il discorso era quello).

Mentre me lo guardavo mi è salita una pelle d’oca da svenimento. Riguardare quelle immagini con queste parole è stato come tornare indietro di due mesi. Mi sembrava di rivivere ogni pre-partita mondiale, ogni minuto di partita (in piscina, a malesco, in duomo, da gabrio-in-camera, a ossona, da gabrio-in-soggiorno, a tuibbigo). E tenendo conto che queste parole venivano dette prima di ogni partita, e tenendo conto poi di come sono andate a finire, capisci ancora di più quale impresa hanno fatto i ragazzi. E non smetterò mai di ringraziarli e di dire a tutto il mondo che siamo campioni del mondo.

Ormai sono emotivamente ritardato. Il giorno della finale ero tranquillo, e questa vittoria la sto sentendo piano piano col passare delle settimane…

10 minuti prima di entrare in campo, sto lì con la testa china
cerco il massimo della concentrazione
poi l’allenatore mi dice le ultime cose
già le so, me le ha dette cento volte, le ho pensate mille
poi c’è il rito, ogni squadra ha il suo
un urlo forte, e siamo pronti.
Adesso ci siamo, adesso andiamo fuori, adesso andiamo a vincere.

Beppe Bergomi, Italia – Ghana (12 giugno 2006). Piscina da paolo. Esordio. Due a zero (Pirlo e Iaquinta) e via.

Abbiamo sofferto con loro e per loro
abbiamo cantato le loro canzoni
abbiamo visto i loro film
abbiamo mangiato i loro panini
abbiamo indossato i loro jeans
li abbiamo visti volare a canestro e raggiungere la luna
ma il calcio è un’altra cosa
nel calcio, vogliamo comandare noi!

Fabio Caressa, Italia – Usa (17 giugno 2006). Malesco. Partitaccia soffertissima. Gilardino e autogol di Zaccardo. Esplusione di De Rossi. Sembrava che tutto dovesse andare male…

Il coraggio non è mai stato non avere paura
le persone coraggiose sono quelle che affrontano i loro timori e le loro incertezze
sono quelle che le ribaltano a loro vantaggio usandole per diventare ancora più forti
negli occhi dei nostri forse c’è anche un pò di timore
come sempre quando arrivi al momento decisivo
e allora coraggio, azzurri

Fabio Caressa, Repubblica ceca – Italia (22 giugno 2006). Piazza Duomo. Il delirio ai gol di Materazzi e Inzaghi. A un certo punto credevo di svenire causa sole e prepartita importante.

Oggi siamo esploratori di un continente ignoto
non sappiamo fino a dove si estende
non sappiamo cosa ci troveremo di fronte
ma abbiamo delle certezze
il cammino è ancora lungo, il campo base alle spalle
abbiamo lasciato lì le nostre paure
vogliamo andare avanti, fino all’Eldorado

Fabio Caressa, Italia – Australia (26 giugno 2006). Da gabrio-in-camera. Rigore di Totti, sospiro di sollievo e via ai quarti. Espulsione ingiusta dell’eroe Materazzi, ma tanto ha tempo per riscattarsi

C’è un limite nella vita di uno sportivo
un muro che divide la normalità dall’eccellenza
può esser un momento o una partita come questa
se hai la forza di superarlo puoi alzare gli occhi
guardare la luce, e pensare di non avere più confini

Fabio Caressa, Italia – Ucraina (30 giugno 2006). Ossona, festa della (tanta) birra. Zambrottino e doppietta di Toni. Mi ricordo solo le esultanze di quella sera…

Alcuni vivono qui da sempre
ma non hanno mai rinnegato la loro terra
quanto conta per loro oggi
i nostri giocatori l’hanno capito
gliel’hanno letto negli occhi in questi giorni
quando si sono fatti abbracciare
adesso c’è una cosa in più per cui lottare
soprattutto per chi vive qui
oggi, esser italiani, conta di più

Fabio Caressa, Italia – Germania (4 luglio 2006). Da gabrio-in-soggiorno in mille. Al gol di Grosso abbiamo rischiato di abbattere dei muri. A quello di Del Piero ho perso la voce. In piazza a castano era già il delirio…

Io sono un uomo di campo
io so cosa vuol dire combattere per vincere
io sono un uomo di sport
io so cosa significa vivere nel gruppo
leggere negli altri le tue stesse speranze
io so cosa significa avere un sogno comune
e trovarsi a un passo dal realizzarlo
io conosco i pensieri che attraversano le vostre menti
le paure che dovete vincere
io ci sono stato
io so che potete farcela
che farete di tutto, che sentite che vi siamo vicini
adesso ragazzi! Adesso è il momento
noi ci crediamo!

Beppe Bergomi, Italia – Francia (9 luglio 2006). Tuibbigo. Tantissimi insulti a zidane e rigori non visti ma sofferti. Al gol di Materazzi c’era una persona che piangeva. Al fischio finale c’era tutta l’Italia in piazza.

PS: andato a milano. Quasi quasi mi mancava arrivare a piola e beccare quelli di lotta comunista, bermi il caffè sciacquazza delle macchinette, girare per il poli (deserto…), farmi il viaggio sulle nord e in metrò.

4 pensieri su “Imprese epiche

  1. jAcK

    allora battiamo la fiacca oggi?
    Hai già perso quello spirito d solidarietà che t faceva svegliare presto per scrivere o squillare alla gente ke purtroppo va a lavorare dopo un seratone?
    Immagino ke la spaghettata di ieri sia stata letale a questo punto..
    drrrinnr driinnn sveglia! sdeng nsofnb nsodbn bdbo!!!

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