Il fumo uccide

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La vita da semi-casalingo mi sta uccidendo.

Ieri tra milano, spesa, cose varie da fare in casa causa assenza dei genitori, non ho manco trovato 10 minuti per inzozzare questo blog con qualche cagata.

Però ho fatto un pò di rassegna stampa in giro per milano, con City-Metro-Leggo-E-polis, perchè ero curioso di leggere i commenti sul ragazzo morto PER INTOSSICAZIONE (e non per uno spinello). Che nelle scuole si sia sempre fumato (che sia giusto o sbagliato è un altro discorso), durante l’intervallo, credo si sappia da DECENNI. Ma a quanto pare si è arrivati al punto che si fuma nei corridoi, tranquillamente, tra l’indifferenza di professori e presidi. E questo fa abbastanza paura. La cosa che fa più paura è però l’ondata di ipocrisia e falsa informazione che è partita dopo questo sconcertante fatto di cronaca, con la facile equazione

morto dopo uno spinello = spinello assassino 

Ed ecco cosa proponevano i giornali milanesi ieri mattina

  • Metro – titolone in prima pagina

“Fuma uno spinello e muore a 15 anni”

  • City -in prima pagina ma in basso a destra

“Muore a scuola dopo uno spinello”

“La preoccupazione del magistrato è che all’interno dello spinello vi fossero sostanze pericolose, oltre a marijuana e hasish” (N.d.Sarbyn : ma và?!?!?)

  • Leggo – In basso a destra

“Milano, tragedia in aula. 15enne muore davanti ai compagni”

  • E-polis: qui ci sono addirittura 3 pagine di articoli vari.

“Uno studente modello [..] ma che sul suo diario aveva ricopiato la canzone maledetta di un rapper, mister Baba – Ho il vizio di rompere e ricomporre sigarette / ma a metà trattamento aggiungo nuovo componente / metto l’ingrediente, me ne fotto della gente / di chi dice che è sostanza stupefacente”

A parte manie di sensazionalismo varie, sembra che i giornalisti (tutti i 4 giornali parlano della canzone citata da epolis) siano stupiti che uno studente modello, un giocatore di calcio, una persona normale possa ADDIRITTURA scrivere nel proprio diario una canzone sulle canne. Come se citare una canzone, esprimere un’idea, faccia di una persona un tossico con dei problemi. E soprattutto bisognerebbe ricordare a questi giornalisti (per la precisione, Omnimilano-adnkronos, Ansa-agi, Bernasconi de Luca e Giovanna Trinchella) che di THC non si muore. MAI.

E’ come bere una bottiglietta di plastica con dentro l’ammoniaca e si gridasse allo scandalo e iniziare a vietare l’acqua, quando basterebbe andare in montagna alla fonte per bere acqua pulita….

Che schifo questa caccia allo scoop e al titolone. E ora prepariamoci alle incredibili misure da lagher che metteranno in atto per “arginare il problema”. E figurarsi che c’è chi sperava che con i radicali e la sinistra qualcosina magari cambiava….