Mi mancava l’odore di pesche, di uva, di pomodori, di peperoni.
Di arance marce, di prugne andate a male, di meloni putrefatti.
Mi mancava la colazione all’inglese alle 10 del mattino (uova e prosciutto, pane, formaggio). Che al sabato mattina, se arrivi da un venerdì sera importante, è una TORTURA (mettetevi a mangiar le uova con lo stomaco sversato….). Mi mancava il pranzo delle 15.30, la cena di corsa con doccia per uscire stravolto e vivere l’ennesimo sabato sera.
Mi mancavano i miei colleghi…uno sano di mente lì dentro è dura trovarlo.
Però non vedo l’ora di andarmene. Dai cazzo, quattro esami. A marzo si consegna la lettera di dimissioni. Su su. Mi piace, mi trovo bene, e tante altre belle cose (nn vedo l’ora della prox cena di reparto ad esempio…….). Ma se me ne vado, vuol dire che ho una Laurea (con annessa festa) che mi aspetta.
In ogni modo, bentornato sabato lavorativo. Sabato di agosto, caldo, col sole