Registro dei blog

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A quanto pare un disegno di legge del nostro Governo, appena approvato, obbliga TUTTI I SITI di informazione (tra cui…i blog), a registrarsi al ROC. Registro degli operatori della Comunicazione.

Ovviamente il tutto comporta spese…burocrazia…per cosa poi?

From punto-informatico:

Con espresso riferimento a quanto pubblicato online, si spiega che l’iscrizione al ROC serve “anche ai fini delle norme sulla responsabilità connessa ai reati a mezzo stampa”.

Senza contare la montagna di introiti extra che il Registro otterrebbe con questa manovra, ne consegue che la giustificazione che viene addotta a questo abominio nuovo provvedimento sia la necessità di tutelare dalla diffamazione. Come se fino ad oggi chiunque avesse avuto mano libera nel diffamare chiunque altro. Il che non è, tanto che più volte siti non professionali e altre pubblicazioni online, anche del tutto personali come dei blog, e anche senza alcuna finalità di lucro, si sono ritrovati coinvolti in un processo per diffamazione.

Due i commenti che ho letto in giro. Uno, il solito tono “catastrofista” di Grillo:

La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all’albo come direttore responsabile.
Il 99% chiuderebbe.
Il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura.
Il disegno di legge Levi-Prodi deve essere approvato dal Parlamento.

Uno, un attimo più “con i piedi per terra”, di Paolo De Andreis:

Ci troviamo dinanzi ad un provvedimento che non andrà lontano. I suoi scopi sono altri, i primi articoli del testo sono scritti malissimo: verranno riscritti, è facile prevederlo, forse persino prima che il New York Times titoli qualcosa tipo “Italia nel Medioevo” come fece quando fu approvata la legge sulle staminali.

La dimensione macroscopica dell’errore del Governo è tale, e capace di nuocere alla rimanente parte del disegno di legge, che con un colpo di bianchetto verrà consegnato all’oblìo nel più rigoroso silenzio mediatico. Presto non ne sentiremo più parlare. È già successo, si può aver fiducia che accada di nuovo.

Partendo dal presupposto che, tecnicamente, sto all’estero e quindi non dovrei minimamente esser coinvolto da questa sottospecie di legge, rimane l’assurdità di un provvedimento del genere, in un “momento storico” in cui chiunque si ritaglia uno spazio su internet. Redazione…giornalisti iscritti all’albo…ma siamo impazziti? Mi sembra nettamente più logico e coerente il punto di vista di De Andreis.

La redazione di punto-informatico ha contattato un magistrato per sentire un parere più tecnico. Si tratta di Nicola D’Angelo, magistrato, commissario dell’Authority per le TLC:

“Questa esigenza di garanzia, di affermare una responsabilità per i reati a mezzo stampa – spiega D’Angelo a PI – non può tradursi nell’imporre misure burocratiche per aprire un blog. Il valore universalmente riconosciuto della rete è stato sempre quello di essere uno strumento aperto a tutti, pluralista. Anzi, la rete ha costituito l’elemento di più forte di pluralismo nell’informazione globale e in Italia”. Su tutto questo, spiega il commissario, “imporre regole che limitino la creatività e la dinamicità di un sistema di informazione alternativo e diverso è una cosa che va assolutamente evitata. Cosa si vuole fare? Costringere i blogger italiani ad andare all’estero?
[…] Il sistema deve rimanere aperto quanto più possibile”.Il problema della garanzia, della diffamazione e così via, sottolinea D’Angelo, si risolve con le leggi che già esistono, è questione che attiene alle più normali attività di vigilanza.

Per me, siamo davanti all’ennesimo caso di proposta di legge fatta col CULO da gente incapace nonchè incompetente. E’ come chiedere a me di fare una legge sulla sanità o a Pinta di fare una legge (in generale…una qualsiasi).

Nel caso, conoscete qualcuno iscritto all’albo dei giornalisti che può farmi da redattore? :D Dai…gli regalo una casella email e gli offro un cuba. Se no, per amor del mio blog, abbandonerò il politecnico per iscrivermi a giornalismo!

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