La difesa

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Ieri sera, in relax time, mi sono drogato con The Wall, ovviamente. Era un pò che non mi capitava tra le man….tra le orecchie. E mi son ricordato di un vecchissimo post (leggo 26 marzo 2006) che avevo scritto, altrove, in riposta a -questo- (<<—- link) post.

Un pò di viaggi mentali fanno sempre bene, vero? :)

E se il giudicato avesse avuto la possibilità di replicare, alla fine del processo, cosa avrebbe detto?!?

Signor giudice, chiedo cortesemente di poter replicare e di potermi difendere. Perchè molte cose sono state dette su di me, da mia moglie, da mia madre, dai miei amici, dal mio maestro. E credo che la pena che lei, vostro Onore, avete deciso di infliggermi sia qualcosa di ingiusto e di disumano.Come potete pretendere di conoscermi, di capire perchè ho sempre agito così, se voi stesso dite che ho vissuto al riparo da un invalicabile muro? Come potete dire che il mio comportamento ha leso le persone che mi conoscevano, se nessuno mi ha mai conosciuto? Se nessuno ha mai fatto breccia nel muro? Se nessuno ha mai avuto il coraggio di affrontarlo? I miei amici, le persone a me care, mi sono sempre stati vicini, ma non sono mai stato accanto a me. Nessuno è mai riuscito ad avvicinarmi quel tanto che basta per poter dare un giudizio veritiero sulla mia persona. Tutti mi hanno visto e conosciuto, ma tutti camminavano al di là del muro. La colpa è di chi ha costruito il muro o di chi non è riuscito mai ad abbatterlo, andandoci a sbattere contro per tutti questi anni? Certo, parte della colpa è giusto che se la prenda l’architetto del muro stesso. Se in questi anni avessi pensato di più agli altri, ad imparare a guardare fuori, il muro non sarebbe mai stato costruito. Non avrei mai pensato di dovermi staccare dal Resto. Di dovermi nascondere dal Resto. Ogni volta che ho cercato di arrampicarmi e di affacciarmi ho sentito subito il bisogno di droghe per calmarmi, di bere, perdendo la presa e scivolando a terra. Ho tentato lunghe scalate, sempre risolte con scivoloni. Ma ormai ero chiuso dentro, e non potevo fare molto altro. Speravo in qualche aiuto esterno. Ho pregato a lungo, senza alcuna risposta. Ho sperato a lungo, ma ormai è tardi, e il processo si è ormai concluso. Ora l’abbattimento del muro è tardivo. Non è una soluzione, ormai. E’ solo un atto crudele. Vi chiedo solo un ultimo favore: abbattetelo mattone per mattone, pezzo per pezzo. Come ho sempre sperato che fosse abbattuto. Non lasciatemi del tutto nudo, davanti agli altri. Datemi il tempo di abituarmi a questa nuova condizione. Sempre se sopravviverò a questa nuova condizione, senza deperire del tutto. Di certo, se sopravviverò, la persona che si presenterà agli occhi di tutti non sarà più la persona che lei voleva salvare, Vostro Onore. Ormai quella persona è morta. Vedrete solo un corpo vuoto, un involucro vuoto. E non stupitevi, cari amici e famigliari, di questa cosa. Dovevate abbatterlo voi questo muro, e non sbatterci contro per tutti questi anni.

Ormai mi rispondo da solo…parlo da solo…sto messo male :razz: