Giusto un appunto, da lasciare ai posteri e ai nostri eredi, per far capire come vive un pendolare in un’uggiosa serata di novembre.
- Ore 18:25 arrivo a cadorna. Ritrovo col socio della birra per una ceres al volo al bar
- Ore 18:40 si sale sul treno. Orario di partenza: 18.45
- Ore 19:00 ancora fermi. Nessuna comunicazione, nessun avviso, non si sa nulla
- Ore 19.10 qualcuno dice che un avviso agli altoparlanti (che in treno non si sentono) dice che “causa guasto i treni subiranno ritardi”
- Ore 19.15 gira voce che vanno solo i binari dal 6 al 10, gli altri sono fermi…e noi ovviamente siamo sul 3. Esodo di massa…stazione ingolfata di persone.
- Ore 19.30 ci viene assegnato il binario 7, arriva un treno e viene preso d’assalto da centinaia di persone alla ricerca di un posto a sedere
- Ore 19.55 circa: finalmente partenza, dopo un sacco di parole di fuoco rivolte al capotreno.
Ecco cosa vuol dire fare il pendolare, in un’uggiosa giornata di novembre. Uscire dall’ufficio alle 18 e arrivare a tavola, a casa, a 30 km di distanza, dopo 3 ore. A piedi ci mettevo di meno.
Aggiungete a corredo, qui sotto, un sacco di bestemmie, imprecazioni, e robe varie. Che non mi viene manco la voglia di scriverle o pensarle.
So solo che mentre eravamo in mezzo a qualche centinaio di persone a guardare il tabellone, cercando di capire cosa fare, c’erano un sacco di flash che scattavano foto della situazione. Le cercherò su internet e ve le mostrerò, perchè queste parole non rendono la situazione…
solo chi ha vissuto e subito tali nefandezze può comprenderti a pieno. fa parte della strada per il nirvana. E fra un po’ arriva la neve…Non sei contento?
L’apice lo si tocca con il “trasbordo treno lungo rotaia innevata”: un’esperienza unica