Milano, sede del prossimo expo 2015.
Ieri mattina si è svegliata sotto un violento nubifragio. Notare bene: violento nubifragio, non una tempesta monsonica. Pare siano caduti 190mm di pioggia, un bel quantitativo di liquido, ma di certo non un evento catastrofico.
Il risultato sono state linee ferroviarie interrotte, metropolitane tramutate in grotte marine con acqua che gocciolava dappertutto, sottopassi completamente bloccati, interruzioni dell’elettricità e della connettività internet-telefonica, ingorghi perenni di auto e mezzi pubblici.
Una TRAGEDIA. Un pò di acqua violenta e tutta la città, che non è altro che una distesa infinita di cemento senza un briciolo di verde o di terra, si è trasformata in una palude.
Nel mio piccolo sono solo arrivato in ufficio con mezz’ora di ritardo, mi son fatto tutta la mattina a piedi nudi perchè nelle scarpe avevo le arborelle (visto che le pozzanghere erano più alte dei marciapiedi), avevo Fastweb che andava a singhiozzo e la corrente che è saltata due volte. Direi che mi è andata di lusso!
Tutto questo a Milano, sede del prossimo expo 2015.
Siamo messi benissimo, se per un temporale (eccezionale, ma comunque prevedibile a luglio) si blocca un’intera città con uno-due milioni di persone che girano per recarsi al lavoro.
Ne hanno di lavoro da fare entro il 2015 per cercar di rendere questo ammasso di cemento e asfalto una città DECENTE. Ne hanno davvero tanto. Se poi uno si ferma a vedere quanto è stato fatto in un anno e passa dall’assegnazione dell’expo (ovvero, NULLA) vuol dire che se ne vedranno delle belle!