Avevo già buttato giù quattro righe per inzozzare il blog anche oggi, ma poi poco prima di spegnere il pc per buttarmi sotto la doccia, ho notato questa notizia su punto-informatico:
Roma – Uscirà ufficialmente il 10 ottobre il nuovo album dei Radiohead, intitolato In Rainbows, ma su Internet è già disponibile per la prevendita.
E fin qui…..ma poi si legge che….
Sono due i formati scelti da Yorke, Greenwood e compagni per la loro settima fatica. Il primo, destinato ai fan più affezionati, è un discbox contenente 18 nuove tracce sia su CD che su due vinili da 12″ vecchio stile, oltre a foto, video e artwork vari. Il secondo è il download: non si conoscono ancora tutti i dettagli, visto anche il sonoro e deciso NO rifilato ad Apple e al suo iTunes Store, ma è soprattutto il prezzo a lasciare a bocca aperta.
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Nel carrello dell’e-shop realizzato per l’occasione, la voce relativa appare vuota, seguita da un punto interrogativo che rimanda ad un’altra pagina: “it’s up to you” si legge, spetta a chi acquista decidere il prezzo. E per chi restasse perplesso, un nuovo punto interrogativo rimanda ad una terza pagina che ribadisce il concetto: “no really, it’s up to you” (“no, guarda, tocca proprio a te”). In Rainbows è insomma in vendita a offerta libera: può bastare anche solo qualche centesimo per portarsi a casa i dieci nuovi brani originali. Non solo: se non si paga nulla e se l’album piace si può sempre tornare sul sito e lasciarci qualche soldo.
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Le major hanno di che preoccuparsi? Probabilmente sì, visto anche quello che si legge sulle pagine di Time: “Se il miglior gruppo in circolazione non ci vuole tra i piedi – dice un anonimo dirigente di una grande etichetta europea – allora non sono sicuro che ci sia rimasto molto di questo business”.
Che dire?!?!?
Alla faccia delle major, di iTunes music shop, del DRM, della SIAE e della sua controparte inglese, e di tutti gli schifosi che ci mangiano (notare…mangiano….e non vivono) sopra alla musica. Io, intanto, ho prenotato un download a 5 euro (4 sterline circa). Vediamo come va a finire. Perchè un’iniziativa del genere non può passare inosservata.
Grazie mille, cari radiohead