Archivio della categoria: Riflessioni musicali

Non ho bisogno…

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Non ho bisogno di braccia che mi stringano
Non ho bisogno di droghe per calmarmi
Ho visto la scritta sul muro
Non pensare che io abbia bisogno di qualcosa
No, non pensare che io avrò mai bisogno di qualcosa
Dopo tutto era tutto solo mattoni nel muro
Dopo tutto eravate tutti solo mattoni nel muro

 

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Eh…stasera il tributo ai pink a novara mi ha segnato un pò….

PS: lo so, questa canzone l’avevo già postata, tipo un anno fa. Dev’esser luglio, ‘sto mese del cacchio, che mi manda in paranoia….mmmmmm-boh! E ho evitato pezzi ben più acidi che mi son venuti in mente :D

Sognai…

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Sognai talmente forte che mi uscì il sangue dal naso
il lampo in un orecchio nell’altro il paradiso
le lacrime più piccole
le lacrime più grosse
quando l’albero della neve
fiorì di stelle rosse
ora i bambini dormono nel letto del Sand Creek


Fabrizio de Andrè. Fiume Sand Creek (nella versione cantata da Ligabue)

‘Notte blog :D

Piccola perla

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So che qualcuno storcerà il naso (Ma come…Vasco che canta De Andrè?!?!?) ma vi posso assicurare che questa versione (presa dal cd “Faber Amico Fragile”…questa su youtube fa un pò cagare come qualità) è eccezionale.

La canzone adatta da far cantare a uno come lui.

E per rimanere in tema di Vasco fatevi 4…anzi no….1000 risate

Put your hands up!

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In culo a tutti i diritti di autore, copyright, SIAE e merdaccia varia, ecco qui l’mp3 estratto dal video.

Dato che ho dei problemi a mettere il link, ve lo metto qui sotto:

—–> Link eliminato … commentare per richieredere grazie :D <—–

Fatevi un copia e incolla e scaricatelo :)

La qualità è quel che è….ho cercato di sistemarlo un attimo con le mie scarse conoscenze informatico-musicali…ma è sempre meglio di niente no?

E ora denunciatemi!

Viaggi mentali?

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Tutto quel che tocchi e tutto quel che vedi
Tutto quel che assaggi, tutto quel che senti
Tutto quel che ami, che odi, che crei, che distruggi

 

Tutto quello che fai e tutto quel che dici, che disprezzi e tutti quelli che combatti
E tutto quello che è presente e tutto quel che è andato
E tutto quello che dovrà venire
…..tutto quanto sotto il sole è in sintonia
Ma tanto…. il sole è eclissato dalla luna

 

L’inno della nostra generazione? Eccolo

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La festa ha sempre il solito sapore,
il gusto di campane, non è neanche male,
c’è chi va a messa e c’è chi pensa di fumare
come aperitivo prima di mangiare.
Fini s’è alzato da poco, e non è ancora sveglio,
non è ancora sveglio, ed è talmente scazzato
che non riesce a parlare nemmeno.

La sera che arriva
non è mai diversa dalla sera prima
la gente che affoga nell’unica sala la discoteca
ci vuol qualcosa per tenersi a galla sopra questa merda
sopra questa merda
e non m’importa se domani
mi dovrò svegliare con quel gusto in bocca, gusto in bocca,
gusto in bocca……….

Vasco – Fegato spappolato

Sopprimetelo

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Sei proprio tu
Che cosa vuoi di piu’
Il poroporoponponpero
Che non mi chiami piu’
E poroporoponponpero
Che fumi lucky strike
Che non ti basta mai
Che non ti basti mai
E poroporoponponpero
Che dici e’ tutto qua
Che dici e’ tutto qua
Che ti han rubato il cielo
E il poroporoponponpero
Che ti hanno dato zero
E zero e’ quel che hai
E’ tutto quel che hai
Oh yeah yeah
Il tuo cervello
Non pesa un chilo

Zucchero – Kilo

Una delle più brutte canzoni mai scritte. Paola e Chiara al confronto sono delle autrici liriche. Come si può anche solo PENSARE di registrare una MERDACCIA del genere?!?!?!?!?!

Se volete farvi del male, ecco il live:

Cervello in pappa

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Ehi!

“Siamo sicuro che ci sia qualcuno lì dentro? Soiamo sicuri che c’è qualcosa lì dentro? Si sente che sei depresso, ma io posso fare qualcosa per il tuo dolore, posso rimetterti informa”

Rilassati, fammi vedere dove senti dolore. Perchè le tue labbra si muovono, ma non sento nessuna parola.

Questo non sono io, sono diventato piacevolmente insensibile

Niente da fare…’sta canzone mi sta rovinando….

Un amico fragile

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Evaporato in una nuvola rossa
in una delle molte feritoie della notte
con un bisogno d’attenzione e d’amore
troppo, “Se mi vuoi bene piangi ”
per essere corrisposti,
valeva la pena divertirvi le serate estive
con un semplicissimo “Mi ricordo”:
per osservarvi affittare un chilo d’era
ai contadini in pensione e alle loro donne
e regalare a piene mani oceani
ed altre ed altre onde ai marinai in servizio,
fino a scoprire ad uno ad uno i vostri nascondigli
senza rimpiangere la mia credulità:
perché già dalla prima trincea
ero più curioso di voi,
ero molto più curioso di voi.

E poi sorpreso dai vostri “Come sta”
meravigliato da luoghi meno comuni e più feroci,
tipo “Come ti senti amico, amico fragile,
se vuoi potrò occuparmi un’ora al mese di te”
“Lo sa che io ho perduto due figli”
“Signora lei è una donna piuttosto distratta.”
E ancora ucciso dalla vostra cortesia
nell’ora in cui un mio sogno
ballerina di seconda fila,
agitava per chissà quale avvenire
il suo presente di seni enormi
e il suo cesareo fresco,
pensavo è bello che dove finiscono le mie dita
debba in qualche modo incominciare una chitarra.

E poi seduto in mezzo ai vostri arrivederci,
mi sentivo meno stanco di voi
ero molto meno stanco di voi.

Potevo stuzzicare i pantaloni della sconosciuta
fino a farle spalancarsi la bocca.
Potevo chiedere ad uno qualunque dei miei figli
di parlare ancora male e ad alta voce di me.
Potevo barattare la mia chitarra e il suo elmo
con una scatola di legno che dicesse perderemo.
Potevo chiedere come si chiama il vostro cane
Il mio è un po’ di tempo che si chiama Libero.
Potevo assumere un cannibale al giorno
per farmi insegnare la mia distanza dalle stelle.
Potevo attraversare litri e litri di corallo
per raggiungere un posto che si chiamasse arrivederci.

E mai che mi sia venuto in mente,
di essere più ubriaco di voi
di essere molto più ubriaco di voi.

Fabrizio De Andrè – Amico Fragile